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CORPI GLORIOSI

Quando abbiamo smesso di essere creature magiche?


Nel nome dell'affascinante marchio della libertà si spaiano le cellule aggreganti di Amore che cercano disperatamente di svincolarsi dalla schiavitù del mercato.

La cultura patriarcale ci ha fatto acquisire, inconsapevolmente, abitudini che implicano seri effetti sul nostro corpo e sul nostro spirito poiché ci impediscono di connettere le nostre emozioni al disagio delle infermità per comprendere cosa ci stia succedendo.

Con l'avvento dell'era moderna, con i padri illuministi e con la concezione capitalistica del lavoro, si estinse la visione medievale che considerava il corpo un ricettacolo di forze indomabili. Di fragranze e umori nefasti e santi.


L’invenzione della proprietà privata escluse lo status creaturale e gratuito dello stare al mondo. Uno status che ci viene assegnato in dotazione alla nascita.

Recintare, chiudere, possedere la terra, significò escludere le donne da spazi e tempi necessari all’approvvigionamento di acqua, cibo e erbe-medicina, tanto da ridurle in povertà.

Le istanze economiche e sociali determinarono non solo la disciplina produttiva della nostra corporeità, ma plasmarono ieri come oggi le dinamiche negative delle relazioni attraverso la non formazione e la dissoluzione.

Termini come "guerra" e "nemico" inerenti ai soggetti della malattia offuscano il senso profondo del messaggio che il nostro corpo in quel momento ci sta mandando perché lo si riconosca come tale.



Possiamo subire uno stupro "rovesciato" anche attraverso la negazione della propria percezione del malessere, della parola e dell'abbraccio.

Stupro significa anche disconoscere il sacro femminile che ci attraversa nella nostra carnalità conforme ai canoni del nuovo modello "sexi-performante".

La misoginia spesso di esplica e nasconde anche attraverso il vezzo delle buone maniere.

La praticano i preti, i militari, i politici, i dirigenti ai vertici delle aziende, persino le madri che negli anni 70 a quel sistema si sono piegate con il parto medicalizzato e la puericultura forzata.

Il corpo ascolta e sussulta in ribelli sintomi incontenibili e furibondi.

Per proteggere le anime che esulano dalle esperienze di solitudine, colpa, peccato e scarsa autostima, dobbiamo uscire dalla diatriba peccato/perdono, ed entrare nel vissuto della guarigione. Cercare la connessione con i corpi dei nostri cari viventi, all'interno di uno spazio energetico che renda più intensa e numinosa la vita.


Le emozioni governano il nostro sistema neuroendocrino e immunitario. La rabbia produce cortisolo e stress surrenale, genera infiammazione e attiva il nostro antico cervello rettiliano, quello preposto alla predazione.

In questo stato di attacco e fuga perdiamo la possibilità di attivare quelle sostanze generanti calma e connessione che sono preposte al senso di sicurezza e benessere.

Abbiamo bisogno di serotonina, alfa-lattoalbumina, colostro, lattoferrina, vasopressina e ossitocina.

Questi neurotrasmettitori che inducono al benessere, al piacere e alla fedeltà si attivano con

Il contatto fisico

Il massaggio

La preghiera

La meditazione

Il lavoro creativo

La socializzazione

E la vitamina D


“Tutto l’uomo è, anima e corpo. Il corpo e i sensi devono muoversi in pieno accordo con l’anima, perché l’anima riceve dal corpo le sensazioni e non può fare a meno di questo nel tradurre le sensazioni in pensieri intellettualmente o spiritualmente.

Il corpo può realizzarsi soltanto se è sollecitato dall’anima.

In questo modo vanno in pieno accordo con tutte le loro forze e danno luce sia in alto che in basso.

Tutto l’uomo viene illuminato in ogni sua opera se agisce concordemente, anima e corpo. Questo è l’ottimo stile di vita dell’uomo che in verità è ben educato”.

Ildegarda di Bingen

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