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Nei pressi del sambuco per essere un po' felici


“A Bruxelles avevo adocchiato una piccola finestra (tra cespugli di lillà e sambuco, sull'orlo di un burrone, dava su una vecchia chiesa) – dove sarei stata felice. Sola, senza nessuno, senza amici, sola col sambuco appena sbocciato”. Cosi Marina Ivanovna Cvetaeva racconta la vicinanza emotiva con l’albero che l’avrebbe protetta dallo sguardo del mondo. Uscire infatti dal controllo degli occhi di Carne, significa scomparire nella conca riverberante del bosco e lasciarsi prendere dalla Natura che invoca solo di essere riconosciuta.

Il Sambuco questa antica pianta ritenuta magica nell’antico folclore di diversi popoli indoeuropei, ancora oggi ci inebria con il suo profumo quando ci addentriamo nel folto dei boschi e in prossimità delle acque profonde che li bagnano. Il "flauto magico" delle leggende germaniche era di sambuco. Bastava il solo suono a proteggere le persone contro i sortilegi. In Danimarca l'arbusto era considerato il protettore di tutta la famiglia.

Fra i Germani lo si chiamava Houlunder , “albero di Holda”. Holda o Houlda era una fata della tradizione germanica medievale, abitava nei sambuchi, nei pressi di fiumi, laghi e fonti. I contadini tedeschi quando incontravano un sambuco si toglievano il cappello. Nella farmacia tirolese le sue virtù medicamentose lo fanno definire “panacea degli dei”. (Alfredo Cattabiani, Florario Oscar Mondadori).

In Russia si riteneva che allontanasse gli spiriti maligni.

Giuda si sarebbe impiccato a un albero di Sambuco; da allora l'albero era affetto di esecrazione; le bacche una volta così dolci, erano diventate così amare che non si potevano mangiare.

Ildegarda la consiglia per l’itterizia e dunque per espellere attraverso il sudore i muchi tossinici che intasano il respiro e lo mozzano.

“Chi ha l’itterizia entri in un bagno caldo, metta delle foglie di quell’albero su pietre incandescenti poi versi sopra dell’acqua. Metta i frutti del sambuco appena spuntati nel vino cotto in modo che ne prenda il sapore. Ne beva moderatamente mentre fa il bagno. Una volta uscito dal bagno si metta a letto per sudare lo faccia spesso e sarà guarito” (Ildegarda di Bingen, il Libro delle creature…Carocci editore)

Della pianta di sambuco si sfruttano principalmente i fiori e le foglie ricchi di vitamine A, B1, B2, B3, B5, B6 e C, a cui si aggiungono flavonoidi, triterpeni, glicosidi, zuccheri e tannini.

Dai fiori si ricava solitamente un infuso, noto per la sua capacità di aumentare la sudorazione corporea. Favorisce l’eliminazione delle tossine. Contiene la febbre. Foglie e petali in infusione ci danno tisane utili per problematiche alle vie respiratorie – come asma, tosse e raffreddori – anche perché i flavoni della pianta hanno un effetto vasodilatatore che sblocca tutte le occlusioni dovute dal muco in eccesso. Ma fiori e foglie possono essere adoperati anche per migliorare la circolazione sanguigna, soprattutto quella periferica, sia con l’assunzione orale che con impacchi. Le bacche che maturano verso la fine di agosto assunte in decotto o in tisane hanno un effetto lassativo.

Il profumo dei fiori che ricorda certi dolciumi della nostra infanzia lo possiamo raccogliere nel gusto sotto forma di cordiale o di frittella:


Cordiale al sambuco

Ingredienti

• 1 kg di zucchero semolato

• 2 limoni organici e una fetta di buccia

1 baccello di vaniglia, più i semi

• 40 fiori di sambuco freschi, leggermente lavati

Preparazione

• Immergi in due litri di acqua mentre vengono portati ad ebollizione zucchero, i limoni, un baccello di vaniglia e la polvere. Fai bollire fino all’evaporazione di metà.

• Aggiungi i fiori di sambuco nella mistura e mescola delicatamente. Lascia raffreddare completamente, quindi fai passare il tutto attraverso un setaccio rivestito di mussola in un'altra in flaconi sterilizzati aggiungendo una striscia di buccia di limone e il baccello di vaniglia aggiunto.

• Per preparare una bevanda rinfrescante, usa 1 parte di cordiale con 5 parti di acqua ghiacciata.

Frittelle di sambuco

• 4-5 grandi teste di fiori di sambuco appena raccolti

• 1 uovo (ma la pastella si può fare anche senza)

• circa 1/2 tazza di farina bio

• 1/2 tazza di birra o acqua molto frizzante

• Pizzico di sale fine

• 1 ½ cucchiaino di zucchero semolato fine (facoltativo)

• Olio di semi di girasole per friggere

• Zucchero dei confettieri per spolverare

Preparazione

Raccogli i fiori e ben puliti e lavati immergili nella pastella e nell’olio bollente, spolvera con zucchero o sale (per la versione dolce o salata secondo i gusti)

Proprietà della tintura madre di sambuco (attenzione in alcool al 45 gradi)

“Uno studio di qualche anno fa, condotto in Germania, ha analizzato l’efficacia di un estratto liquido titolato standardizzato di sambuco e ha rilevato un’azione antimicrobica nei confronti dei batteri Gram-positivi di Streptococcus pyogenes, degli streptococchi di gruppo C e G e del batterio Gram-negativo Branhamella catarrhalis in colture liquide. L’estratto liquido ha mostrato anche un effetto inibitorio sulla propagazione dei virus influenzali patogeni umani.

La tintura madre di sambuco è una preparazione idroalcolica che si ottiene per macerazione a freddo delle sommità fresche fiorite. Si assume disciolta in acqua; la posologia dipende dal disturbo che si desidera trattare e dalle caratteristiche della persona che vuole assumerla. È sempre consigliabile chiedere il parere del proprio medico di fiducia”

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