Stamattina mi sono concessa un'ora nel bosco che sta a dieci minuti da casa. Ho ricordato Santa Rita a cui ho dedicato la diretta di oggi è ho raccolto del sambuco con cui ho preparato delle buonissime frittelle con cui ho deliziato mamma, tornata mercoledì dall'ospedale. Questo luogo / medicina è stato il mio riferimento principale in questo momento particolare della mia vita. Sento che ha favorito il radicamento con il territorio e le creature che lo abitano. Mi interessa poco la socialità, pur essendo sempre ben disposta verso il prossimo, perché la Natura sta diventando Tutto per me. Diciamo la Relazione più importante. L'epurazione delle cose grazie al Covid, alla malattia di mio padre, all' incidente di mia madre, ha ribaltato tutti i piani e sconnesso priorità e limiti.
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Vivere significa trasformare, onorare i luoghi, le persone, gli elementi della natura, e soprattutto l'invisibile. Vivere significa accettare ciò che ci viene strappato e accogliere ciò che ci viene donato. Sono nata nella periferia urbana, sono vissuta nel consumismo, sedotta dalla televisione e dalle dipendenze affettive, ma l'incontro con Ildegarda di Bingen, monaca benedettina vissuta nel dodicesimo secolo, ha cambiato la mia esistenza. Respirare, nutrirsi, amare, sono le semplici ricette per rendere la nostra vita il migliore dei luoghi possibili. Chi sono?
Un'alchimista del 22° secolo.
Vivere significa trasformare, onorare i luoghi, le persone, gli elementi della natura, e soprattutto l'invisibile. Vivere significa accettare ciò che ci viene strappato e accogliere ciò che ci viene donato. Sono nata nella periferia urbana, sono vissuta nel consumismo, sedotta dalla televisione e dalle dipendenze affettive, ma l'incontro con Ildegarda di Bingen, monaca benedettina vissuta nel dodicesimo secolo, ha cambiato la mia esistenza. Respirare, nutrirsi, amare, sono le semplici ricette per rendere la nostra vita il migliore dei luoghi possibili. Chi sono?
Un'alchimista del 22° secolo.
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